Marc, Serge e Yvan – si confrontano sulla qualità artistica di un quadro completamente bianco, discutendo sul prezzo altissimo per il quale è stato acquistato da uno dei tre. La discussione diventa presto un dibattito dai toni accesi sull’arte contemporanea per sfociare in un violento litigio che non riguarda più l’arte, ma il loro stesso rapporto di amicizia.
In un crescendo di dialoghi serratissimi, i tre protagonisti, sempre a distanza tra loro, giocano una partita a scacchi dentro quadrati di luce, un confronto nudo, frontale, quasi cinematografico, in cui personalità e nevrosi arrivano ad incrinare, forse in modo irreparabile, il loro stesso rapporto.
Il bianco del quadro è lo spazio vuoto che diviene regno di equivoci, di non detti, di silenzi; uno specchio in cui si è costretti a scavarsi dentro, un terreno di confronto in cui ciascuno può cercare di vedere quello che vuole oppure scegliere di non vedere assolutamente nulla.
Yasmina Reza
Yasmina Reza, nata a Parigi da padre iraniano e madre ungherese, acclamata come una delle principali drammaturghe in lingua francese è autrice de Il dio del massacro(Adelphi 2011), un testo tanto divertente quanto crudele, che rappresenta l’egoismo e l’ipocrisia che regolano i rapporti d’amicizia da cui Roman Polanski ha tratto il film Carnage. Drammaturga, scrittrice, attrice e sceneggiatrice, le sue opere teatrali sono state adattate e rappresentate in molti Paesi e hanno ricevuto svariati premi. La prima pièce da lei scritta, Conversations après un enterrement, le vale il Premio Molière come miglior autore; La traversée de l’hiver vince invece il Molière come miglior spettacolo regionale.
Il successo internazionale arriva proprio con Art (1994; Einaudi 2006), opera tradotta e rappresentata in oltre trenta lingue, per cui la Reza viene nuovamente premiata con il Molière per il miglior autore, il Premio Laurence Olivier e l’Evening Standard Award come miglior commedia (1997) e il Tony Award per il miglior spettacolo (1998); il romanzo Babylone, pubblicato da Flemmarion, ha vinto invece il premio Renaudot (2016).
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